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Stabilizzazione renale nel lungo periodo dopo 54 mesi di terapia con Agalsidasi beta nei pazienti con malattia di Fabry


La malattia di Fabry causa progressivo accumulo intralisosomiale di globotriaosilceramide ( GL-3 ) e morte prematura per cause renali, cardiache e cerebrovascolari.

E’ stato compiuto uno studio per valutare la sicurezza e l’efficacia dell’alfa-galattosidasi A ricombinante, che ha coinvolto 58 pazienti, affetti da malattia di Fabry.
I pazienti dopo essere stati assegnati ad Agalsidasi beta ( Fabrazyme ) o a placebo per 20 settimane, sono passati ad una fase di estensione, che consisteva nel trattamento bisettimanale con 1 mg/die di Agalsidasi beta per altri 54 mesi.

Al 54° mese, tutti i pazienti con biopsie renali ( n=8 ) hanno mantenuto la completa clearance di GL-3 nelle cellule endoteliali dei capillari renali e nei tipi cellulari multipli.

E’ stata dimostrata una clearance completa e continuata delle cellule endoteliali cutanee ( ( 31 su 36 ) e cardiache ( 6 su 8 ).

I livelli medi plasmatici di GL-3 sono rimasti ridotti nel range di normalità.

La creatinina plasmatica mediana e la velocità di filtrazione glomerulare stimata ( eGFR ) sono rimaste stabili ( normali ) nei pazienti ( n=41 dopo 54 mesi ).

Sei pazienti hanno presentato progressione della malattia renale; 4 su 6 avevano un’età maggiore di 40 anni ed avevano significativa proteinuria al basale ed evidenza di glomeruli sclerotici pretrattamento.

Gli eventi avversi sono risultati generalmente lievi. Le più comuni reazioni avverse correlate al trattamento sono state le reazioni associate all’infusione, che si sono ridotte nel tempo.

In conclusione, la terapia con Agalsidasi beta stabilizza la funzione renale nei pazienti senza coinvolgimento renale al basale, mantiene la riduzione dei livelli plasmatici di GL-3 e la clearance di GL-3 nelle cellule dell’endotelio capillare e nei tipi multipli di cellule renali. ( Xagena2007 )

Germain DP et al, J Am Soc Nephrol 2007; 18: 1547-1575


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